1840 | MACCHINA ANALITICA DI BABBAGE |
Babbage aveva conoscuito il telaio di Jacquard nei suoi studi sulle
manifatture e da questa invenzione aveva ricavato alcuni concetti che gli furono utili
nell' ideazione della sua seconda macchina; quella analitica. Per questa egli,
precorrendo i tempi, aveva immaginato la possibilità di introdurre da un lato le regole(
gli algoritmi) e dall' altro i valori (le variabili e le costanti). |
La macchina doveva essere in grado di eseguire operazioni ricorrenti nel calcolo delle tavole e, per questo, dovevano esserci varie schede, una per ogni operazione da compiere, che venivano unite insieme in un nastro nella opportuna sequenza "operation cards". Questo era di fatto il programma di calcolo. Delle altre schede perforate contenevano i dati, variabili e costanti, e venivano a costituire un secondo nastro a cui Babbage diede il nome di "variable cards".
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Non si può che rimanere colpiti dalla modernità dei concetti che stanno
alla base di questa macchina, gli stessi che oggi,con tecnologia elettronica, sono alla
base dei calcolatori. La macchina analitica era costituita da due parti: Lo store (memoria) che immagazzinava variabili e costanti e nella quale erano conservati anche tutti i risultati intermedi dei clacoli. Il mill (unità di calcolo) che conteneva il programma vero e proprio. Purtroppo Babbage non riuscì mai a realizzare compiutamente i suoi progetti ma il suo lavoro gettò le basi per la costruzione dei moderni elaboratori. |