Si deve a Blaise Pascal, matematico, filosofo e scienziato francese (1623 - 1662), l'invenzione e la costruzione della prima macchina calcolatrice funzionante ad ingranaggi. Prima di allora solo il genio di Leonardo da Vinci aveva descritto e disegnato una macchina da calcolo basata su ruote dentate (lo scritto fa parte di quello che oggi viene chiamato "Codice di Madrid). La macchina di Pascal, presto denominata "PASCALINE" era in grado di eseguire le quattro operazioni attraverso la rotazione di ingranaggi e, cosa innovativa, di tenere conto dei riporti e dei prestiti.

Le addizioni venivano eseguite mediante la somma delle rotazioni degli ingranaggi e le sottrazioni come complemento al 10 (principio che fu utilizzato anche da molte calcolatrici meccaniche fino a pochi anni fa). Le moltiplicazioni erano delle addizioni ripetute.

Lo scopo per cui progettò questa calcolatrice fu quello di aiutare il padre nel calcolo della riscossione delle tasse. Pensò che la macchina potesse essere utile anche ad altri, la  fece brevettare e ne costruì anche un certo numero di esemplari (circa 50). Abbiamo trovato un raro documento in cui Pascal descrive la sua invenzione e il Re gli riconosce quello che possiamo definire il BREVETTO e relativi diritti.

Cerchiamo di comprendere come avvenivano le sottrazioni con la PASCALINE attraverso la somma di numeri complemento (il complemento è ciò che manca ad un numero per fare l'unità, la decina ecc.):

Si può, perciò, anche affermare che la pascaline faceva le sottrazioni come somma di numeri negativi utilizzando il metodo del complemento a dieci del sottraendo.

Naturalmente l'operatore non doveva calcolare il complemento e poi eseguire una addizione, ma era la macchina stessa, attraverso il procedimento per la sottrazione, ad eseguire questo calcolo.